Ci siamo lasciati lasciando in sospeso una questione importante: cosa è un "passo"? Quando comincia, quando finisce? Perché è importante saperlo?
Chiarisco subito un punto: a tutti i principianti, me compreso, viene insegnato il cosiddetto "passo base" (salida basica). Mentre ce lo insegnano, ci dicono che in realtà non lo si balla mai e che ballarlo è indice, per l'appunto, di principiantaggine acuta. Si tratta però di una specie di stratagemma didattico, utile per rompere il ghiaccio.
Ebbene, io non mi riferisco a "quel" passo, bensì a un qualcosa di più fondamentale e niente affatto banale.
Immaginiamo una ripresa al rallentatore: una persona è ferma in piedi. Il suo peso è uniformemente ripartito sui due piedi. Mantenendo questo assetto, l'unico modo che avrebbe per spostarsi sarebbe quello di saltare a piedi uniti. Invece, volendo camminare, questa persona deve fare una serie di operazioni piuttosto complesse, che però si possono riassumere così:
- prima deve portare il proprio peso interamente su una gamba, così da liberare l'altra
- poi può sbilanciarsi nella direzione verso cui vuole procedere
- infine evita di cadere, facendo oscillare come un pendolo la gamba libera e appoggiando il piede libero a terra nella direzione dello sbilanciamento.
Questa sequenza è quello che qui intendo definire come "passo".
Ovviamente, il passo che viene in mente per primo è quello in avanti, ma la sequenza è identica anche per il passo indietro, laterale, incrociato, diagonale e ogni altra variante che si possa immaginare. Fateci caso.
A qualcuno potrà sembrare che la sequenza sia incompleta, poiché manca la famosa chiusura finale dei piedi. Se però si considerano bene le cose, quest'ultimo movimento è, in realtà, il primo del passo successivo! Infatti, per chiudere i piedi bisogna portare il proprio peso interamente sul piede che fino a un istante prima era quello libero, così da liberare l'altro. Seguirà un ulteriore sbilanciamento nella stessa direzione, oppure in una direzione diversa, o anche uno sbilanciamento minimo, che riporterà il peso ugualmente ripartito sui due piedi: quest'ultima è la fermata, che - se vista così - segue anch'essa la sequenza fondamentale del "passo".
Il tango, quindi, si balla stando per la maggior parte del tempo in equilibrio su un solo piede, mentre l'altro si sposta nella direzione dello sbilanciamento del corpo.
Attenzione! Lo sbilanciamento del corpo non avviene "buttandosi", cioè tuffandosi con la testa in avanti, oppure col sedere all'indietro. Non sarebbe bello da vedere. Lo sbilanciamento avviene proprio come nel semplice esercizio che abbiamo visto nell'ultima parte del post "Il tango è camminare abbracciati": l'impulso parte dal piede di appoggio e sale attraverso la caviglia e i muscoli del polpaccio e della coscia, per risalire poi fino al baricentro, che si sposterà fino a uscire dalla verticale del piede di appoggio e porterà il corpo a cadere con naturalezza e controllo nella direzione voluta. La forza propulsiva del passo è attiva e proviene direttamente dalla reazione del pavimento alla spinta del piede di appoggio. E' per questo che molti ottimi insegnanti di tango insistono nel sottolineare che i ballerini devono avere il piede di appoggio piantato, quasi come radicato profondamente nel terreno, mentre il piede libero accarezza e spolvera il pavimento.
Compiendo più volte di seguito la sequenza fondamentale sopra descritta, si ottiene una serie di passi consecutivi, cioè la camminata. Prima di affrontare quest'ultima, però, la mia insegnante mi ha suggerito un esercizio che permette di comprendere a fondo la sequenza del passo. Ve lo passo in breve, sottolineando che i primi anni di apprendistato nel tango si giovano grandemente di esercizi che si possono fare da soli, quindi anche a casa in tutta tranquillità, magari davanti a uno specchio a figura intera, o più modernamente davanti a una webcam, osservandosi criticamente sul monitor del pc di casa.
Dunque fate così:
1) rimanendo in posizione "fermo in piedi" e mantenendo l’asse verticale
2) spostate lentamente il peso sul piede sinistro e
3) strisciando lievemente sul pavimento la zona della suola corrispondente alla base dell’alluce
4) portate il piede destro (che è libero) in avanti; non trasferite il peso del corpo, limitatevi a tenere il piede aderente al pavimento
5) rientrate col piede destro nella posizione di partenza, mantenendo però il piede libero e il peso tutto sul piede sinistro; visto da fuori, non si deve notare che il peso è tutto su un piede solo
6) portate ora il piede destro lateralmente verso destra
7) rientrate in posizione di partenza come prima
8) ripetete questa manovra portando il piede indietro e poi anche lateralmente a sinistra, incrociando il piede di appoggio prima da dietro e infine da davanti, ogni volta rientrando nella posizione di partenza
9) completato il giro delle posizioni, spostate il peso sul piede destro, scambiando quindi i ruoli di gamba di appoggio e di gamba libera, e ripetete l'intera sequenza di movimenti con il piede sinistro (avanti, laterale in apertura, indietro, laterale incrociato dietro, laterale incrociato davanti).
Per tutto l’esercizio, la postura del corpo deve rimanere il più possibile inalterata: busto dritto, sguardo in avanti, braccia e spalle rilassate, petto leggermente in avanti, gambe dritte ma senza rigidezza o bloccaggio delle ginocchia.
La distanza a cui deve arrivare la punta del piede libero deve essere quella consentita da entrambe le gambe mantenute naturalmente distese.
I movimenti devono essere leggeri ed eleganti, compiuti senza fretta e dando allo stesso tempo un’impressione di forza elastica controllata.
Dovrete fare attenzione a un sacco di cose: a non piegare il corpo, a non sollevare mai il piede libero dal pavimento, a non portare il peso del corpo sul piede libero, a non piegare le ginocchia, a non abbassare la testa, a non perdere l’equilibrio, a non piegare il busto, a non spingere il sedere all’indietro, e in genere a tutto quello che impedisce di rimanere "in asse".
Se l’esercizio è eseguito correttamente, si dovrebbero “sentire” soprattutto i muscoli dei glutei e gli addominali.
Fate tutti i giorni almeno tre ripetizioni dell'esercizio completo e, gradualmente, comincerete spontaneamente a voler tenere il bacino bene allineato mentre mandate la gamba avanti, di lato e indietro. Per ottenere questo risultato, utile per non perdere l'equilibrio e rimanere in asse, vedrete che vi verrà spontaneo ruotare leggermente le spalle in modo da portare in avanti la spalla opposta al piede che si sta muovendo in avanti, e viceversa. Questa cosa è molto desiderabile, quindi fate di tutto per renderla sempre più evidente. Alla fine diventerete bravi come questo signore qui sotto. Studiatevi questa foto e cercate di imitare ogni particolare. C'è dentro quasi tutto quello che bisogna saper fare per ballare bene il tango.
Alla prossima!
Gabriel
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