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giovedì 5 gennaio 2017

Cosa serve per cominciare

La lista dei requisiti minimi che ho dovuto soddisfare per iniziare a imparare a ballare il tango è molto breve. Infatti ho dovuto soltanto trovare:
- un paio d'ore disponibili, una volta alla settimana, per andare a lezione
- il denaro necessario per pagare le lezioni: i prezzi variano molto e per di più non sono troppo correlati alla qualità dell'insegnamento
- una buona scuola di tango.

I corsi collettivi sono più economici delle lezioni private, però con queste ultime si impara molto di più, a parità di tempo e impegno. Attenzione! Ho detto che si impara di più, non più in fretta!

Tornerò spesso su questo problema del tempo necessario per imparare il tango.

In conclusione, ho stabilito di potermi permettere lezioni private a una tariffa intorno ai 25 euro all'ora e, su questa base, ho cercato su Internet la pubblicità di corsi di tango argentino. Quasi ovunque è diffusa la pratica di offrire una prima lezione dimostrativa gratuita, che serve sia per capire meglio se il tango è per noi, sia soprattutto se gli insegnanti sono bravi, simpatici, pazienti, competenti, ecc.
Il consiglio è di approfittare di queste occasioni, provando diverse scuole e confrontando le impressioni ricevute. Si tenga conto che il primo insegnante di tango è importantissimo, perché darà una sorta di impronta al nostro modo di ballare e addirittura di "sentire" il tango. 

Nella mia esperienza, sono stato fortunato: al primo tentativo ho imbroccato subito la scuola che faceva al caso mio e la mia insegnante mi ha subito dato i primi consigli, che riporto di seguito.

Per ballare bene serve un abbigliamento comodo, che non leghi il corpo e permetta movimenti liberi. Si deve prevedere sempre la possibilità di aggiungere o togliere uno "strato", in modo da tenere il corpo caldo senza però sudare troppo. 
Può sembrare superfluo ricordarlo, ma il tango si balla abbracciati, quindi a stretto contatto di "naso": igiene personale, indumenti puliti e alito fresco sono il trio vincente!
Per gli stessi motivi, è bene non esagerare dal lato opposto con i dopobarba e i profumi. 

L'unico accessorio sul quale è stata spesa qualche parola in più sono le scarpe.
Per ballare bene il tango, le scarpe devono essere comode, flessibili, avvolgenti, con la suola scorrevole e con il giusto tacco.
Se avete in guardaroba un paio di scarpe così, non c'è bisogno di comprarle fin da subito. Però prima o poi arriverà il momento in cui una scelta oculata dovrà essere fatta. 
Vediamo allora meglio queste caratteristiche, una per una.

Comodità: ballare con scarpe che stringono, premono, o all'opposto ciottolano da tutte le parti, è una vera tortura. Le scarpe comode sono, molto semplicemente, quelle che ci si dimentica di avere indosso. Le dita del piede devono essere libere di muoversi e non devono toccare con le punte l'interno della scarpa: ballando, questo contatto diventerebbe presto fonte di irritazioni e dolore. La scarpa, insomma, deve calzare come il proverbiale guanto. La pelle è sempre il materiale migliore, anche perché permette una buona traspirazione del piede.

Flessibilità: la struttura della scarpa deve permettere al piede di piegarsi in modo naturale durante la camminata. Per testare questa capacità, basta prendere la punta della scarpa e piegarla verso l'alto: se la scarpa si può piegare facilmente in due senza usare troppa forza e senza danneggiarsi, allora va bene.

Avvolgenza: il piede, nel tango, deve compiere molti movimenti a distanza millimetrica dai piedi e dagli indumenti del partner, per cui la forma della scarpa non deve avere bordi, sporgenze e tantomeno fibbie o decorazioni che possano facilmente impigliarsi.

Suola scorrevole: le scarpe da tango hanno la suola realizzata con pelle di bufalo, scamosciata, che assicura l'aderenza ideale al parquet della scuola di ballo o della milonga. Nel caso in cui si debba ballare su una superficie più ruvida, ad esempio su cotto o ceramica, queste suole si rovinerebbero presto e si può allora ripiegare sul vero cuoio, magari un po' ammorbidito e ripulito da piccoli sassi e detriti attraverso una vigorosa spazzolatura con la spazzola a fili metallici che si usa per ravvivare le scarpe scamosciate. Sono sconsigliabili le scarpe con suola di gomma, perché la loro eccessiva aderenza può ostacolare i movimenti rotatori del piede appoggiato ("pivot") portando, nei casi più sfortunati, alla distorsione del ginocchio o ad altri infortuni analoghi.

Tacco: per l'uomo è utile avere il tallone rialzato tramite un tacco (tipicamente da 20 fino a 35 millimetri). In tal modo viene favorita in modo naturale la postura in avanti del corpo e la distribuzione del peso sull'intera pianta del piede, con una leggera prevalenza sull'avampiede. Questo assetto permette la camminata agile ed elegante, quasi "felina", che caratterizza il buon ballerino di tango.



Le scarpe possono essere tipo "sneakers" per le ore di lezione e le occasioni meno formali, oppure più eleganti o perfino eccentriche per le serate in milonga. 





Alla prossima!

Gabriel

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